Qualche giorno fa, chiacchierando con la mia dolce metà ho avuto modo di rituffarmi prepotentemente nel passato discutendo di una "piaga" che affligge (e affliggeva):
Il cosidetto "BULLISMO"!
Non so se qualcuno abbia modo di ricordare con chiarezza le situazioni che vennero a crearsi in passato, oppure se qualche livido ancora si fa sentire a distanza di così tanti anni, fatto sta che non è stato giusto e mai lo sarà!!!!
Nella nostra realtà, quella fortezzina, si sviluppò un concetto al dir poco "primitivo".
Il concetto del portare rispetto ai più grandi tutto sommato non era del tutto errato anzi ..... l'interpretazione con cui veniva attuato era leggermente fuori luogo.
Mi ricordo scarpate , schiaffoni e qualche sana "castagna" tirate così giusto perchè si era mancato di rispetto ad una persona più grande . Attenzione! La mancanza di rispetto da parte dei più piccoli nei confronti dei più grandi avveniva dopo che quest'ultimi avevano avuto modo di testare (ovviamente a scopo puramente scientifico) quali effetti possono venirsi a scatenare a seguito di una costante provocazione .
Ma vogliamo ringraziarli gli artefici di questi "cyborg" della società??? E allora ringraziamoli: grazie mamme e papà di costoro, per aver dato quel pizzico di adrenalina in più che mancava nelle nostre monotone vite.
Dei miei coetanei ricordo qualcuno, che per trascorrere la giornata tranquillamente, si offriva (più delle volte malgrado) ai bisogni primari dei "più grandi" del tipo: cibarie varie, sigarette ecc...
ricordo chi si offriva volentieri alle legnate e condivideva il "metodo" come fosse la retta via da intraprendere. Diciamocelo: un po' lecchini un po' sadomasochisti!
Un' aneddoto:durante le partite di hockey ero solito a finire in porta: vuoi un po' per la mia stazza che mi metteva in condizione di coprire lo specchio della porta, vuoi un po' perchè serviva una cavia adatta per testare la funzione del dischetto su di un corpo umano (ovviamente il dischetto veniva scagliato a forza e velocitá ragionevoli, altrimenti come puoi testare l'effetto reale?).
Il secondo punto è un mix diabolico tra genialitá e sregolatezza.
Mettiamo caso che con qualcuno di questi divertenti episodi avevi la sfortuna di farti male e giustamente anche la colpa, non ti doveva nemmeno venire l'idea di andare a piangere dai tuoi genitori.
All'indomani qualcuno dei "corretti" l'avrebbe saputo e allora sì che ci sarebbe stato da divertirsi!
Alcuni coetanei di questi "giocherelloni" non avranno condiviso il "metodo" con il quale meritavano rispetto: purtroppo l'idea era buona ma tenerla per sè senza esprimerla li poneva quasi sullo stesso piano dei "saggi"!
Ma quali erano i motivi che li spingevano verso l'omertà????
Forse la paura di perdere l'amicizia di questi "spiritosi" personaggi?
Forse perchè un silenzio vale più di mille parole?
Forse perchè si erano fottuti il cervello e autoconvinti che quello che succedeva non era poi così grave e che man mano avrebbero potuto creare un "Fight Club" e quindi un'alternativa al "non saper che fare il sabato sera"?
10 anni fa conobbi dei ragazzi, più piccoli di me. Entrai a far parte della loro compagnia. Da quel giorno ho avuto modo d'imparare più di quanto avrei potuto immaginare. Mai mi è passata per l'anticamera del cervello l'idea di "sbullettare" di qua e di là: sottomettendo e frustrando gente più piccola di me e ne vado fiero.
Un'ultima considerazione del tutto personale: il rispetto non si compra, ma lo si guadagna essendo se stessi giorno dopo giorno e non attraverso il denaro, favoritismi e tanto meno attraverso angherie di ogni tipo.
Probabilmente se qualcuno,di cui non faccio nomi per correttezza e perchè poi non è difficile arrivarci,avesse avuto più rispetto per "i più piccoli" avrebbero di certo avuto l'occasione d' imparare qualcosa in più.
Scusate ragazzi!